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Sono cresciuta in un piccolo paese ai piedi delle montagne, con il rumore delle cascate e l’aria incontaminata. La mia sensibilità per la natura e la mia empatia per le bellezze intorno a me, mi portava fin da piccola ad emozionarmi per ogni luogo e per i colori della natura che mi circondavano.

A quattordici anni ho scelto lo studio della biologia, mi sono trasferita nella provincia di Milano, mi sono diplomata in Tecnico di Laboratorio e in seguito laureata in Scienze Biologiche presso l’Università degli studi di Milano. Studiare la biologia è stato bellissimo, non c’è stato un esame che non mi fosse piaciuto:  ho studiato la vita e le sue meraviglie. Anche se il colore della città non era più verde e il cielo non più blu, Milano mi ha insegnato tanto e mi ha dato la possibilità di aprire la mente e far crescere in me la voglia di viaggiare e conoscere i piccoli pezzi del mondo: l'India, il Marocco, la Turchia, l'Africa e il nostro continente.

Una volta laureata ho scelto di intraprendere nuove esperienze a Londra lavorando dapprima all’Imperial College e poi alla London School of Hygiene and Tropical Medicine.  La mia vita di laboratorio è stata divisa tra le zanzare della malaria, i virus e i batteri.

L’Inghilterra ha il suo fascino, Londra in particolare è una città multietnica e ricca di stimoli, ma una montanara come me ad un certo punto ha sentito il bisogno di ritornare nella bella Italia, più solare e meno umida.

Questa fase della mia vita è stata anche caratterizzata da una crisi lavorativa. Il mio corpo è andato in tilt e mi ha portato a prendermi cura di me e lì… è iniziato il mio percorso dentro me stessa. La pillola rossa di Matrix ha svegliato la Sara che stava dormendo e alla quale mancava il contatto profondo con la natura… eh si il mio lavoro di ricercatrice non soddisfava quella che io ero. Per la scienza la natura ha un sacco di difetti che l’uomo deve aggiustare e questo si scontrava troppo con il mio sentire.

Passavo anche 12 ore chiusa in un laboratorio a fare esperimenti artificiali e l’unica cosa viva erano le mie celluline in una piastra di plastica (oltre ai miei fantastici colleghi, certo) il tutto sotto una cappa sterile.

E così nel 2006 ho iniziato l’ANEA (Accademia di naturopatia ad indirizzo energetico e ambientale) e nel 2007 mi sono trasferita sui colli pisani. 

Inizialmente ho continuato il lavoro nella ricerca, presso la Scuola Normale di Pisa, ma terminati gli studi di naturopatia ho deciso di dedicarmi interamente al mio nuovo percorso lavorativo, ed eccomi Bionaturopata.

Non è stato semplice trovarmi nel mondo degli opposti tra scienza e naturopatia, ma ora sento che questi si possano integrare ed è questo il concetto che cerco di trasmettere agli studenti Anea,  ai quali insegno le materie scientifiche.

In me ci sarà sempre la parte di ricercatrice, questa volta però non è più uno studio artificiale è lo studio della vita!

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